12 Lug 2021

Che cos’è il Next Generation EU?

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Fondi alle università, facilitazioni nell’ingresso al lavoro, transizione ecologica, sostegno ai ristoratori: ecco come i giovani italiani spenderebbero i fondi del Next Generation EU per costruire un futuro migliore dopo i mesi da incubo della pandemia.

 

 

Ma da dove arrivano questi fondi? Per far fronte alla crisi e riavviare la ripresa economica dell’UE, la Commissione Europea ha lanciato nel luglio 2020 “Next Generation EU” (NGEU), un pacchetto di misure e stimoli economici per i Paesi membri. Tra queste, la “Recovery and Resilience Facility” (RRF) a cui sono destinati 672,5 miliardi dei 750 totali di NGEU.

I fondi della RRF sono divisi tra i Paesi membri in base all’impatto che il COVID-19 ha avuto sull’economia nazionale. L’esborso è condizionato alla presentazione di un Piano Nazionale in cui si delineano le riforme e gli investimenti fino al 2026 per dare vita a una riforma strutturale del Paese.

Il Piano italiano – il cosiddetto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, o PNRR – è stato di recente approvato dalla Commissione, e presto riceveremo i primi finanziamenti europei. Le riforme di cui ha bisogno il nostro Paese sono note: dalla giustizia alla pubblica amministrazione, al fisco. Ma che cosa farebbe ognuno di noi se potesse decidere come spendere i fondi europei?

All’ISPI abbiamo voluto porre questa domanda ad alcuni studenti universitari, dal momento che il NGEU è dedicato proprio alle nuove generazioni. Quando abbiamo girato il video, il PNRR non era stato ancora approvato. Inoltre, i fondi destinati all’Italia sono poi stati ricalcolati e sono oggi 191,5, non più 209. Ma le idee lanciate dai nostri intervistati rimangono comunque valide!

Perché il NGEU sia veramente un investimento sul futuro dei giovani, è il momento di dare a loro la voce.

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