15 Nov 2021

Osservatorio ISPI-IAI sulla politica estera italiana n.19

Focus

La COP26 si è conclusa con l’adozione del “Glasgow Climate Act”: il documento finale dei lavori della conferenza ha disatteso alcune aspettative, ma rappresenta comunque un passo avanti. La Conferenza delle Nazioni Unite ospitata in Scozia ha fatto proprie diverse intese precedentemente raggiunte al vertice del G20 di Roma. È però mancata la sinergia tra gli stati, con l’India che all’ultimo ha annacquato la bozza finale, preferendo “ridurre gradualmente” piuttosto che “eliminare” l’uso del carbone. È la menzione stessa di questa parola a rappresentare il progresso principale nella lotta al cambiamento climatico: mai prima d’ora il riferimento al carbone era stato esplicitato. Basterà a tenere entro 1,5°C l’aumento delle temperature globali fino alla fine del secolo? Gli stati che producono più emissioni si assumeranno le proprie responsabilità, soprattutto verso i paesi più colpiti dal surriscaldamento globale? Il ruolo diplomatico dell’Italia ha aiutato a dare nuovo slancio al multilateralismo?

Per il diciannovesimo focus dell’Osservatorio ISPI-IAI sulla politica estera italiana, il video editoriale di Antonio Villafranca, Direttore della Ricerca ISPI, e Riccardo Alcaro, Direttore delle Ricerche IAI.

 

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