12 Apr 2022

Speciale Russia-Ucraina: NATO, fatto 30, fai 32 (membri)?

Il mondo in tasca

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Finlandia e Svezia potrebbero presto entrare nella NATO. Un “effetto collaterale” della guerra impensabile fino a pochi mesi fa, ma ora sempre più concreto. In Finlandia, ancora nel 2019, più della metà della popolazione era contraria all'adesione alla NATO definita come “molto improbabile” dalla prima ministra solo lo scorso gennaio. Ora il 62% è favorevole (+11 punti percentuali dall’inizio della guerra) e il parlamento potrebbe decidere per l’adesione già a metà giugno.

Pure a Stoccolma si osserva lo stesso trend: per la prima volta, la maggioranza degli svedesi sostiene l'ingresso nel blocco (+9% da gennaio). E complici le elezioni previste a settembre, cresce il numero di forze politiche che aprono a questa possibilità. Insieme al rischio di ritorsioni da parte di Mosca.
 

(Non) benvenuti al Nord

La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha già messo in guardia i due paesi nordici. Diventare il 31esimo e 32esimo membro dell’alleanza comporterebbe "gravi conseguenze militari e politiche” comprese "misure di ritorsione”. Un primo assaggio se ne è forse avuto in queste settimane: un attacco hacker, presumibilmente russo, ha colpito i siti del governo finlandese e 4 caccia di Mosca avrebbero violato lo spazio aereo svedese.

Ecco perché i due paesi chiedono procedure rapide qualora decidessero per un’adesione. Non dovrebbe essere un problema visto che dal 2014 (in risposta all’invasione russa della Crimea) presenziano al Consiglio Nord Atlantico, l'organo decisionale dell’alleanza. E hanno già legami militari con i partner NATO tanto stretti che nessun membro potrebbe giustificare un veto alle loro candidature.
 

Questione di kilometri

Dal 1999 ad oggi i km di confini in comune tra Russia e NATO sono triplicati. Un’annessione della NATO raddoppierebbe ulteriormente la lunghezza di questa frontiera comune. Non proprio quel ritorno della NATO alle sue dimensioni nel 1997, che Mosca aveva posto tra le condizioni per non invadere l’Ucraina.

Nella lista di richieste presentata dal Cremlino agli Stati Uniti a inizio febbraio, compariva poi il ritiro di contingenti e armamenti NATO dal suo confine est. Ma domenica, il segretario generale Stoltenberg ha affermato proprio l’intenzione opposta: “l’alleanza sta progettando una presenza militare permanente ai suoi confini con la Russia, capace di affrontare un esercito invasore”.

Se anche conquistasse l’Ucraina, Putin potrebbe dire di aver vinto?

 

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