Economia

Emergenza coronavirus, dall'Europa subito 25 miliardi. Gentiloni: "Non guardiamo ai decimali"

 "Useremo tutti i mezzi per assicurarci che l’economia europea superi questa tempesta", dice la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Lagarde ai leader: "Agire subito o sarà come la grande crisi del 2008"

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BRUXELLES - "Non è il momento di guardare ai decimali delle regole, è il momento di gaurdare ai posti di lavoro, al sistema sanitario, alla liquidità delle imprese, al futuro delle nostre economie". Paolo Gentiloni, ex premier italiano, ora commissario Ue all'Economia, spiega che l'Europa non negherà certo un aiuto all'Italia in nome del rigore di bilancio, nelle settimane del coronavirus.
 

Gentiloni: sì a "iniziative straordinarie"

Ai microfoni di Uno Mattina, Gentiloni racconta di una nuova lettera del nostro ministro dell'Economia Gualieri. La lettera "aumenta le richieste che il governo di Roma farà al Parlamento per spese aggiuntive", che comporteranno uno scostamento dai parametri comunitari.

Gentiloni spiega anche che i Paesi avranno la possibilità di prendere "iniziative straordinarie" per affrontare "un momento straordinario come questo". E dunque qualche regola Ue - che oggi vieta ogniforma di aiuto di Stato - dovrà essere "ritoccata".

D'altra parte la situazione è grave e porterà con se, sicuramente, "conseguenze recessive in diversi Paesi nei primi sei mesi dell'anno". 
Gentiloni interviene a Unomattina (Rai) 


Il piano europeo e il pressing Bce per agire subito

"Useremo tutti i mezzi per assicurarci che l’economia europea superi questa tempesta". Al termine del summit in videoconferenza dei capi di Stato e di governo dell’Unione - ieri - Ursula von der Leyen lo ripete in tedesco e in francese. Più di un leader, d’altra parte, nel chiuso della conference call lo ha detto: dobbiamo evitare che il coronavirus sia uno choc come quello del 2008, se non peggiore.

Una evenienza evocata anche dalla presidente della Bce, Christine Lagarde. Collegandosi in conference calla con i leader europei, ha assicurato che l'Eurotower adotterà diverse misure contro gli effetti dell'emergenza coronavirus nella riunione di questa settimana. Secondo Bloomberg, nella riunione telematica di questa notte Lagarde ha spiegato che l'istituto centrale guarderà a tutti gli strumenti disponibili, fra cui finanziamenti a bassissimo costo e liquidità. Ai leader europei, Lagarde ha chiesto di agire urgentemente contro gli effetti dell'emergenza coronavirus, altrimenti si rischia "uno scenario come quello della grande crisi finanziaria del 2008".

Dipenderà dalla durata dell’epidemia, l’analisi condivisa, sperando che con il caldo svanisca. Altrimenti le conseguenza, non solo economiche, saranno drammatiche. E così per la prima volta dalla nascita dell’euro nemmeno i falchi, a partire da Angela Merkel e Mark Rutte, hanno avuto da ridire sulla necessità di spendere per sostenere l’economia nel nome della flessibilità. Critiche invece sono piovute su Merkel e Macron per lo stop all’export di mascherine così come a Kurz per i controlli al confine tra Austria e Italia

L’Europa si muove con un piano che nel fine settimana sarà dettagliato dalla presidente della Commissione, von der Leyen, da far poi approvare lunedì ai ministri delle Finanze a Bruxelles. Un segnale politico deciso, anche se potrebbe essere solo l’inizio delle misure per combattere il virus e delle sue ricadute economiche (durante le conversazioni diversi leader si sono lasciati andare a previsione fosche sulla futura diffusione del Covid-19). 

Un Fondo su misura


La tedesca annuncia un intervento immediato da 25 miliardi (“Corona response Fund”) estratti dal bilancio della Commissione per dare liquidità alle imprese nella speranza di evitare crack a catena. 7,5 miliardi saranno stanziati entro la settimana e approvati dal Parlamento europeo il cui presidente, David Sassoli, commenta: «È una buona notizia, significa che l’Europa ha deciso di affrontare insieme la sfida». 

Prima dell’Eurogruppo, von der Leyen presenterà anche nuove linee guida su flessibilità e aiuti di Stato. Sui conti pubblici, le capitali «potranno fare pieno uso dei margini previsti dal Patto di Stabilità» per gli eventi eccezionali. Significa che i governi potranno spingersi fino a una soglia di deficit prossima al 3% per sostenere l’economia. Per l’Italia equivale al via libera automatico al piano anti Covid-19 da una decina di miliardi.
Un primo addio all’austerità, anche se la Commissione riflette se proporre subito, o aspettare, la storica applicazione della “General escape clause” grazie alla quale si potrà sfondare il tetto del 3% di deficit liberando ingenti risorse a disposizione dei governi. Sugli aiuti di Stato, sarà permesso l’uso di fondi pubblici per salvare settori o singole aziende piegate dal virus. 

Nel chiuso delle conversazioni tra leader, Christine Lagarde ha confermato che domani la Bce si muoverà per immettere liquidità a sostegno delle imprese. 

Von der Leyen commentando le misure italiane ha riassunto il pensiero di tutti i leader: «Sono un buon approccio, dobbiamo rallentare l’inevitabile diffusione del virus per non mandare in crisi la sanità». Per questo la Commissione sarà affiancata da un gruppo scientifico di esperti.