Esteri

Clienti in fila al supermercato di Johannesburg (afp)

Coronavirus, in Spagna 769 morti in 24 ore. La Francia prolunga la chiusura fino al 15 aprile

Il presidente francese racconta di aver avuto "un'ottima discussione" con il suo collega statunitense che firma un pacchetto di 2000 miliardi di dollari in aiuti economica. Aumentano i morti in Spagna e l'Oms lancia l'allarme per l'Africa

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IN SPAGNA 769 persone sono morte per il coronavirus in 24 ore, avvicinandosi al record di decessi raggiunti in in solo giorno in Italia. Lo riporta El Pais, scrivendo anche che il bilancio sale a 4.858 vittime. I contagi sono 64.059, diecimila in più rispetto a ieri. Secondo il ministero della Sanità di Madrid, sono 4.165 le persone in terapia intensiva, mentre quelle guarite sono 9.357. Sempre critica la situazione negli ospedali spagnoli, soprattutto in quelli di Madrid, epicentro dei contagi.

I numeri nel mondo

I contagi giorno per giorno nel mondo

L'Oms: "Il virus può distruggerci, restiamo uniti"

"Siamo in guerra contro un virus che minaccia di distruggerci, se glielo permettiamo". È il messaggio del direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ai leader del G20, riuniti oggi in videoconferenza per affrontare l'emergenza coronavirus. Il capo dell'Oms - riferisce un comunicato - ha accolto l'impegno dei leader a fare "tutto ciò che serve per vincere la pandemia" invocando una lotta comune.

La Francia prolunga il confinamento fino al 15 aprile

Lo ha annunciato il capo del governo Philippe. Il confinamento era iniziato il 17 marzo. Le regole per uscire e spostarsi, spiega Philippe, non cambieranno per adesso. "È chiaro - ha detto - che siamo soltanto all'inizio dell'ondata epidemica, che ha sommerso l'Est del Paese da diversi giorni e arriva nell'Ile-de-France. Per questo annuncio il rinnovo del provvedimento fino a mercoledì 15 aprile, con le stesse regole che continueranno ad essere applicate. Questo periodo potrà essere prorogato se la situazione sanitaria lo esigerà". E nelle ultime 24 ore i morti sono 299 portando il bilancio a 1.995.

Francia e Stati Uniti, risposta comune

Francia e Stati Uniti avvieranno insieme ad altri Paesi "una nuova forte iniziativa nei prossimi giorni" in risposta alla pandemia del Covid-19. Lo ha annunciato via Twitter il presidente francese, Emmanuel Macron, spiegando di aver avuto "un'ottima discussione" con Donald Trump sulla crisi del coronavirus. Il leader transalpino non ha però svelato ulteriori dettagli su questa mossa concordata con il suo omologo statunitense.
Nelle ultime ore gli Usa sono diventati il Paese più colpito in assoluto dal virus con oltre 81mila contagi. Finora il coronavirus ha ucciso più di 23mila persone nel mondo, di cui due terzi in Europa. In tutto il globo sono stati ufficialmente diagnosticati 275mila casi.

Il giorno più brutto della Gran Bretagna

Il principe Carlo, Boris Johnson e il ministro della Salute positivi, e il numero più alto di vittime dall'inizio della pandemia. Oggi sono morte 181 persone rispetto ai 115 di ieri portando a un blancio di 759. Lo riporta il bollettino del ministero della Salute. Finora i positivi sono quasi 15mila.


2000 miliardi di dollari: il pacchetto firmato da Trump

Donald Trump firma, tramutandolo in legge, il pacchetto da 2.000 miliardi di dollari aiuti all'economia americana. Gli stimoli "concederanno l'aiuto di cui c'è urgentemente bisogno", dice Trump. L'impatto del coronavirus ha provocato un crollo dell'occupazione: gli iscritti alle liste di disoccupazione negli Usa fino allo scorso 12 marzo erano pari a 3.283.000 unità.

La propaganda dei Bolsonaro: #OBrasilNãoPodeParar

Il Brasile non si può fermare è l'hashtag lanciato dal governo di Jair Bolsonaro, che insiste nel dichiarare che la quarantena non serve e che il Paese si deve rimettere in moto. Il figlio Flavio, senatore, ha postato sul suo profilo Facebook, un breve video propagandistico in cui si ribadisce il concetto, sostenendo che per tutte le categorie di lavoratori, il "Brasile non si può fermare", in difesa delle posizioni adottate dal presidente, che si oppone alle misure varate da autorità statali e municipali che restringono l'attività economica e impongono l'isolamento sociale.
La Conferenza episcopale della Chiesa cattolica brasiliana, così come importanti leader delle principali religioni presenti nel Paese sudamericano, hanno annunciato che non daranno retta al governo, che ha incluso le attività religiose nella lista dei “servizi essenziali” che possono continuare a funzionare malgrado i divieti imposti. In un comunicato, i vescovi brasiliani hanno detto che le chiese cattoliche resteranno attive, ma solo per “preghiere individuali” o “riti celebrati online". Il Brasile ha 2.985 casi di coronavirus e 77 morti.

Messico, due morti e 585 positivi

Il Messico ha registrato 585 casi di coronavirus nel Paese, rispetto ai 475 del giorno precedente. Secondo i dati del ministero della Salute, nelle ultime 24 ore sono due le persone decedute, che portano così il totale a otto.

Allarme Africa dell'Oms: aumentano i positivi e i morti

Oggi sono 94 i morti nel continente e 3.426 i casi positivi. Impennata rispetto a ieri che contava 73 decessi e 2.819 contagiati. L'Organizzazione mondiale della Sanità, oggi, nel suo briefing quotidiano sul coronavirus, ha lanciato l'allarme: "La situazione in Africa evolve in modo drammatico".
Sono saliti in poche ore del 15% i positivi, con un incremento analogo (14%) dei morti. La zona più colpita resta il Nordafrica con 1.249 casi e 60 decessi seguita dall'Africa australe (972 e un morto, in Zimbabwe) secondo cifre però in parte già superate da annunci delle ultime ore come quello dei due morti in Sudafrica. Il Paese più popoloso del continente, la Nigeria con i suoi 190 milioni di abitanti, dichiara 65 casi e un decesso, secondo l'Africa Centres for Disease Control and Prevention (Cdc). Il maggior numero di contagi in Nordafrica sono stati registrati in Egitto (495) dove si contano 24 morti su una popolazione di quasi cento milioni di persone. L'Etiopia, il secondo e unico altro Stato africano con oltre cento milioni di abitanti secondo la classifica 2018 della Banca Mondiale, ha 12 casi e nessuna vittima.


La Russia chiude bar e ristoranti da domani

Il governo russo ha ordinato da domani la chiusura di tutti i bar e ristoranti per una settimana per contrastare la diffusione del coronavirus nel Paese. L'ordine di "fermare le attività delle organizzazioni pubbliche di servizi di ristorazione" non riguarda le consegne a domicilio. Dopo un primo momento in cui il Cremlino ostentava con fierezza una certa immunità russa al Covid-19 ha dunque deciso di correre ai ripari. E di adottare lo stesso protocollo pandemico già sperimentato nella maggioranza dei Paesi del pianeta.

In Cina 55 nuovi casi, solo uno da contagio interno

Come non avveniva da 3 giorni, la Cina ha accertato un nuovo contagio interno di coronavirus e altri 54 importati. Ieri erano stati 67 i nuovi casi nel Paese, tutti importati. Secondo quanto reso dalle autorità sanitarie cinese, l'infezione locale è avvenuta nella provincia di Zhejiang. Il totale dei contagi in Cina è salito a 81.340 e quello dei morti a 3.292, cinque in più rispetto al giorno precedente.

Il virus piega l'industria cinese

I profitti industriali in Cina accusano un crollo annuo del 38,3% nel periodo gennaio-febbraio 2020, il più pesante mai registrato dall'inizio della raccolta omogenea dei dati. A causa della pandemia del Covid-19, le più grandi imprese vedono gli utili cedere a 4.110 miliardi di yuan (580 miliardi di dollari). Giù i profitti delle aziende statali (-32,9%) e quelle private (-36,6%). Sui 41 settori esaminati, 37 segnalano cali come petrolio, carbone e altri combustibili (-116,7%) e tlc ed equipaggiamenti elettrici (-87%). In rialzo la filiera del tabacco (+31,5%)

In Corea del Sud 91 nuovi casi e 13 importati

La Corea del Sud ha registrato 91 nuovi casi di coronavirus alla fine di giovedì, in calo sui 104 del giorno precedente: le infezioni totali, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), sono salite a 9.332, contro decessi a 139 (+8). Sono 13 i contagi importati, per 144 totali, costituendo la minaccia di un'ondata di ritorno. A tal proposito, le autorità sanitarie locali hanno disposto la quarantena obbligatoria agli arrivi da Europa e Usa, mentre ai passeggeri con più di 37,5 gradi di febbre sarà negato l'imbarco.