Economia

Fmi: "Il pianeta è in recessione". Per l'Italia il conto peggiore: -9,1 per cento. E il Tesoro prepara un nuovo bond per i piccoli risparmiatori

(ansa)
Secondo il Fondo, quest'anno il Pil globale scenderà del 3%. Ai tempi di Lehmann Brothers, il calo fu dello 0,6 per cento
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ROMA - Il mondo è caduto in una profonda e drammatica recessione. Il Fondo monetario internazionale, la più importante istituzione economica del pianeta, ha sfornato i primi dati ufficiali dell'effetto del Covid 19 sull'economia nel 2020. Le cifre sono sconvolgenti: l'economia mondiale quest'anno di contrarrà del 3 per cento, una dimensione che supera abbondantemente il -0,6 del post crisi Lehman Brothers nel 2009, fanno la differenza i paesi di più recente industrializzazione come la Cina che da ritmi del 6 per cento scende ad un magro +1,2 per cento.

L'Occidente paga un prezzo enorme all'epidemia: il Pil delle economie avanzate si contrae del 6,1 per cento. L'Eurozona del 7,5 per cento. L'Italia nella disperazione planetaria riesce a mantenere la maglia nera e a fare il risultato peggiore (se si esclude la Grecia che precipita del 10 per cento): il verdetto dell'Fmi è -9,1 per cento.

Comunque il Covid 19 non fa tante differenze e, come si direbbe, nella disgrazia siamo in buona compagnia: la forte Germania perde il 7 per cento, la vicina Francia segna -7,2 per cento, la Spagna fa -8 per cento, l'Inghilterra -6,5 per cento. Dall'altra parte dell'Atlantico gli Usa lasciano sul terreno il 5,9 per cento del Pil.

Non per niente il World Economic Outlook, tra i documenti più attesi dell'anno, è intitolato "The Great Lockdown". Parola che ben conosciamo: una chiusura che ormai riguarda le economie di tutto il pianeta. Cercare cifre nelle tabelle che sono state appena anticipate porta solo nuovi dati negativi: il commercio internazionale scenderà quest'anno dell'11 per cento.

Mentre a Washington si festeggia mestamente la Cherry Blossom, la tradizionale fioritura dei ciliegi, gli Spring Meetings si svolgono in un clima surreale, alla Matrix: i saloni degli edifici HQ1 e HQ2 all'incrocio con la Pennsylvania avenue e Diciannovesima sono vuoti, tutte le riunioni della sessione del Fondo sono on line. Conferenze stampa, briefing, riunioni di governatori. Solo sulla rete si prende atto di una delle più grandi cadute del Pil della storia.

"Il mondo è cambiato drammaticamente in tre mesi, dalla pubblicazione del nostro ultimo World Economic Outlook", ha scritto la nuova capo economista dell'Fmi, Gita Gopinath. Significative le sue parole che rasentato una ammissione di impotenza di fronte ad una crisi che si è abbattuta, a sorpresa, sul pianeta. Alcune cose chiare nel ragionamento della Gopinath: "Questa crisi non è come le altre e lo shock è più grande". Due: "Come in una guerra c'è incertezza sulla durata e l'intensità dello shock". Tre: "In una crisi normale si stimola la domanda, ma oggi in larga parte la crisi è dovuta alle misure di contenimento, per questo stimolare l'attività può essere arduo o per molti settori indesiderabile".

Il Fondo sostiene che l'incremento della spesa per la salute è fondamentale, e che i governi devono assicurare misure di bilancio, monetarie e finanziarie per mantenere i legami tra lavoratori e aziende e tra debitori e creditori. Il Fondo non dimentica di proporre misure che impediscano nuove pandemie in futuro: investimenti sulla salute, scambio di informazioni, ricerca.

Gita Gopinath, la giovane capoeconomista dell'Fmi, laureata in India e assistente di Ben Bernanke negli Usa, non chiude la porta alla speranza: riconosce che ci sono segnali che il numero di nuovi casi sta scendendo dopo le pratiche di distanziamento sociale, e che c'è fiducia in un  vaccino. Anche le misure di molti paesi hanno rappresentato uno "scudo" per cittadini e imprese. Diversamente dalla crisi degli Anni Trenta, quando non ci fu una intesa multilaterale, oggi c'è una rete globale di sicurezza con al centro l'Fmi che può aiutare le nazioni più vulnerabili: e appenaieri sono stati stanziati aiuti per il debito di 25 paesi tra più poveri.
Intanto si conferma che anche il Tesoro italiano si muove con l'emissione di nuovi strumenti retail per far fronte all'emergena coronavirus per i risparmiatori italiani che hanno sui conti correnti 1.400 miliardi di liquidità. Per invogliarli il Tesoro, come anticipato da Repubblica nei giorni scorsi, ha pronto il lancio di Btp dedicati espressamente al reperimento di risorse per l'emergenza coronavirus e per il rilancio dell'economia. La nota del Tesoro spiega che questi titoli potranno essere riproposti più volte nell'ambito del 2020.