Esteri

Coronavirus, l'Oms frena: "Presto per revocare le misure di contenimento"

Il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus  (reuters)
L'Organizzazione mondiale per la sanità darà domani le linee guida per gli Stati intenzionati a "riaprire"
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GINEVRA - L'Organizzazione mondiale della sanità frena sulla possibile riapertura delle attività nei Paesi colpiti dal Covid-19: domani - ha annunciato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus - l'Oms pubblicherà i suoi consigli strategici aggiornati per aiutare i governi a prendere decisioni nella lotta al virus, tra cui "sei criteri per i Paesi che stanno considerando di revocare le restrizioni". Ma da subito è chiaro che "il contagio accelera rapidamente, mentre diminuisce con lentezza", e dunque anche le misure di contenimento devono essere tolte lentamente, ha detto il direttore, perché "ogni decisione deve essere basata sulla tutela della salute umana e su quello che si conosce del virus".

Tra i criteri indicati per l'apertura: "che la diffusione sia sotto controllo; che le capacità del sistema sanitario siano in grado di rilevare, testare, isolare e trattare ogni caso di Covid-19 e rintracciare ogni contatto; che i rischi di epidemia siano ridotti al minimo in contesti come strutture sanitarie e case di cura; che siano previste misure di prevenzione nei luoghi di lavoro, nelle scuole e in altri luoghi di presenza essenziale; che i rischi di importazione siano gestibili; che le comunità siano pronte ad adeguarsi alla 'nuova norma'". Quanto al rapporto con gli Stati Uniti, il direttore generale si è detto "fiducioso" che Washington continuerà a sostenere l'Oms.

Secondo Michael Ryan, direttore dell'Oms per le emergenze, "c'è da aspettarsi che una persona con una risposta immunitaria possa essere protetta dal contagio per un periodo ragionevole di tempo". L'Oms, ha detto Ryan, "sta prendendo seriamente le ricerche sul potenziale della clorochina, ma non ci sono prove della sua efficacia contro il Covid-19". "Stiamo vedendo una stabilizzazione con un calo nel numero dei ricoverati, mentre il numero delle vittime impiegherà di più a calare". Ma il calo "non significa assolutamente che sia finita, anzi è tempo di raddoppiare la vigilanza". Secondo Ryan, non si potrà semplicemente abolire la chiusura totale: "Dovremo cambiare i nostri comportamenti per il futuro prevedibile".