16 Apr 2020

America Latina: Sanità e infrastrutture per il rilancio

CoVid-19

L’attuale crisi economica rappresenta una sfida formidabile: la portata del sostegno fiscale e monetario necessario per attenuare il colpo ai redditi personali e garantire la sopravvivenza delle aziende prive di entrate non ha precedenti negli ultimi tempi. I livelli del debito pubblico, e probabilmente anche quelli del debito privato, saliranno alle stelle. Indipendentemente dalla durata della crisi, i cittadini chiederanno ai loro governi di ripensare alle priorità con cui vengono spesi i soldi pubblici o alla sicurezza delle catene di approvvigionamento globali, almeno per i beni essenziali.

La pandemia causerà molta sofferenza anche nei paesi dell’America Latina e dei Caraibi, dove le persone sono economicamente più vulnerabili, le reti di sicurezza sociale sono più piccole, i governi hanno meno risorse fiscali e i servizi sanitari sono meno sviluppati. Oltre agli effetti interni, le economie emergenti subiscono pesantemente le conseguenze della crisi nei paesi avanzati: caduta del commercio internazionale di beni e servizi, deflusso di capitali finanziari verso destinazioni a minor rischio e forte riduzione delle rimesse inviate dai migranti latino-americani ai lori loro paesi d’origine. L'accorciamento delle catene di approvvigionamento comporterà probabilmente il trasferimento di alcuni processi di produzione, in particolare quelli considerati prioritari per la sicurezza nazionale. La domanda di materie prime, colpita inizialmente dalla chiusura della Cina, sta accusando ora il colpo del blocco economico in Europa e negli Stati Uniti. Per i paesi produttori di petrolio, alla caduta della domanda si era aggiunto il danno causato dalla frattura tra Arabia Saudita e Russia che aveva portato il prezzo del petrolio ai livelli più bassi degli ultimi decenni. Il turismo, che per molte economie dell'America Latina e dei Caraibi è stata una fonte crescente di occupazione e valuta estera, è improbabile che si riprenda nel prossimo futuro. Non è solo una questione di redditi personali ridotti nel mondo ricco: le persone dovranno riguadagnare fiducia nella sicurezza dei viaggi in paesi che, per il loro livello di sviluppo, non possono garantire gli stessi livelli di servizi igienico-sanitari o assistenza medica di un paese avanzato.

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) stima che quest’anno la contrazione della produzione dell’America Latina e dei Caraibi sarà del -5,2% e che, tranne la Guyana – sostenuta dalla nuova produzione petrolifera -, tutti gli altri 32 paesi della regione saranno in recessione nel 2020: i paesi che soffriranno maggiormente sono quelli dipendenti dal turismo o dalle esportazioni di materie prime industriali (energia, minerali, metalli) (World Economic Outlook, 14 April 2020). Considerando solo le economie più grandi, dal confronto delle ultime previsioni di crescita con le previsioni fatte a ottobre 2019 emerge che la contrazione attesa a causa della pandemia COVID-19 è più forte per il Perù, il Messico, il Cile e il Brasile. I paesi con una elevata quota di esportazioni di commodities agricole – quali Argentina, Paraguay e Uruguay – dovrebbero subire meno l’impatto negativo.

 

Sfide eccezionali

Quindi, una volta terminata la pandemia, il rilancio della crescita in America Latina porrà sfide eccezionali. Nonostante gli straordinari livelli di espansione monetaria in atto nel mondo avanzato, l'opinione prevalente è che la recessione sarà deflazionistica. La ripresa del commercio internazionale sarà probabilmente lenta e quindi difficilmente il canale estero potrà essere motore del rilancio. Gli elevati livelli di debito nelle economie avanzate e la maggiore sensibilità per l'interesse nazionale potrebbero, inoltre, attenuare il loro impegno per la cooperazione internazionale, almeno temporaneamente. Dal lato della domanda interna, quando l'emergenza globale per la salute pubblica rallenterà, un sentimento negativo sul futuro probabilmente continuerà a deprimere i consumi interni e gli investimenti privati. E anche nelle economie a medio reddito, come la maggioranza dei paesi latino-americani, è probabile che la promozione della salute e del benessere diventi una priorità più alta, con la domanda associata di più elevate risorse pubbliche.

Tra tutti questi ostacoli, la spesa per le infrastrutture si configura come un’opzione politica valida per far ripartire la crescita economica nelle economie emergenti, come in quelle avanzate. L'effetto moltiplicatore della spesa in infrastrutture in America Latina è probabilmente molto grande a causa del cattivo stato dei trasporti, delle telecomunicazioni, dell'energia e delle infrastrutture idriche nella regione. Infrastrutture migliori sono fondamentali per una crescita economica sostenibile e inclusiva. Poiché i governi latino-americani devono dedicare risorse aggiuntive ai sistemi sanitari nazionali per contenere la diffusione del COVID-19, le risorse pubbliche disponibili per altri settori, comprese le infrastrutture, sono minori. I governi, quindi, dovrebbero realizzare riforme e adottare normative per migliorare il contesto imprenditoriale, in modo da attrarre più fondi privati, sia nazionali che esteri. Anche le istituzioni finanziarie internazionali, come la Banca Inter-americana di Sviluppo e la Banca Caraibica di Sviluppo, possono svolgere un ruolo importante nel co-finanziamento di progetti infrastrutturali con il settore privato. Dopo la pandemia, una grande sfida sarà disegnare modalità intelligenti di finanziamento di infrastrutture, che uniscano sinergicamente risorse da molteplici fonti.

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