21 Apr 2020

Speciale coronavirus n.36: il lunedì nero del petrolio

Il mondo ai tempi del coronavirus - n.36

 

“Il mondo ai tempi del coronavirus” è la nuova newsletter dell’ISPI, è gratuita e per riceverla potete iscrivervi qui:

Voglio riceverli via mail

Guarda qui gli altri video

 

Dal mondo: ultimi aggiornamenti

USA. Donald Trump ha annunciato che firmerà un ordine esecutivo per “sospendere temporaneamente” l’immigrazione verso gli Stati Uniti colpiti dal coronavirus. Il presidente USA non ha dato ulteriori dettagli sulla decisione, resa pubblica con un tweet, salvo la necessità di “proteggere i posti di lavoro” degli americani sotto attacco da parte del “nemico invisibile” del Covid-19. Non è ancora chiaro se il presidente possa veramente attuare la misura, ma sono numerosi i critici che lo hanno accusato di approfittare della pandemia per attuare un ulteriore giro di vite sull’immigrazione. Secondo molti, l’annuncio di Trump appare inoltre in contraddizione con la narrativa che al momento sembra prevalere nella Casa Bianca, ovvero che la fase peggiore della pandemia sia ora superata a che sia arrivato il momento di “riaprire” il paese per far ripartire l’economia. Nelle ultime settimane, sono oltre 20 milioni gli americani che hanno fatto richiesta di sussidi di disoccupazione: un numero che coincide quasi con i posti di lavoro creati nell’arco dell’ultimo decennio. A oggi, negli USA sono oltre 787mila i casi confermati di Covid-19, e le vittime hanno superato quota 42mila.

MEDIO ORIENTE. Le 31 più grandi province della Turchia saranno sotto coprifuoco totale dal 23 al 26 aprile dopo che il bilancio totale dei casi nel paese ha raggiunto quasi le 91,000 persone. Save The Children intanto denuncia i primi casi nel nord-est della Siria. L’organizzazione ha reso noto che l’area colpita dispone soltanto di 30 letti di terapia intensiva, 10 ventilatori per adulti e 1 solo ventilatore con applicazione pediatrica. In Israele il primo ministro Benjamin Netanyahu e il suo rivale Benny Gantz hanno siglato un accordo per formare un governo di unità nazionale di emergenza.

SINGAPORE E INDONESIA. Dopo essere stato identificato come il paese che vanta uno dei maggiori sistemi di contenimento dell’epidemia del coronavirus, Singapore è ora alle prese con il contagio di 1,400 persone in un solo giorno. Un numero che è ancora più significativo se si considerano i casi totali di contagio nella città-stato ad oggi pari a 9125. Secondo il Ministero della Salute, la maggior parte dei casi proviene dai dormitori per i lavoratori del settore delle costruzioni, migranti provenienti da tutta l’Asia sud-orientale. Intanto, il presidente indonesiano Joko Widodo, dopo aver ripetutamente negato la gravità dell’epidemia, ha messo al bando il tradizionale pellegrinaggio post-ramadan nel tentativo di frenare la diffusione del virus nel paese.

INDIA E SRI LANKA. Le autorità indiane hanno soccorso sei turisti stranieri che, dall’inizio del lockdown nazionale il 24 marzo – ora prolungato sino all’inizio di maggio – si erano rifugiati in una grotta a Rishikesh, nel nord del paese ai piedi dell’Himalaya. Le sei persone, originarie di Ucraina, USA, Turchia, Francia e Nepal erano arrivate nel paese l’anno scorso, ma rimaste a corto di denaro e in seguito all’interruzione di tutti i trasporti, hanno preferito cercare protezione nel rifugio naturale, dove sono rimasti per 25 giorni. Intanto, in Sri Lanka si celebra oggi il ricordo degli attentati che nel giorno di Pasqua dell’anno scorso hanno insanguinato l’isola uccidendo oltre 250 persone in una serie coordinata di attacchi suicidi. L’isola è in lockdown dal mese di marzo.

GERMANIA. Tra gli eventi più celebri e iconici del mondo, l’edizione 2020 dell’Oktoberfest – programmata tra il 19 settembre e il 4 ottobre – è stata cancellata. Le autorità dello stato della Baviera – tra i più colpiti dalla pandemia di coronavirus in Germania, con più di 38.000 casi accertati e oltre mille morti – hanno disposto l’annullamento della kermesse per voce del presidente del Land, Markus Soeder. Troppo grandi i rischi di un contagio, secondo organizzatori e autorità pubbliche. Sono circa sei milioni i visitatori che ogni anno affollano la città di Monaco in occasione dell’evento, che si terrà nuovamente solo nel 2021. Si stima che l’edizione del 2018 dell’Oktoberfest abbia generato entrate per un totale di 1,2 miliardi.

LIBERTÀ DI STAMPA. Il nuovo “World Press Freedom Index” pubblicato ogni anno da Reporters Senza Frontiere, denuncia che la pandemia potrebbe aggravare ulteriormente la situazione della libertà di stampa nel mondo. Dal rapporto, che stila un indice di 180 paesi classificati a seconda del livello di libertà di stampa, emerge una correlazione tra il ranking di ciascun paese e la sua risposta alla pandemia. Christophe Deloire, il segretario generale dell’organizzazione, avverte che “le crisi sanitarie offrono ai governi autoritari un’opportunità di implementare la cosiddetta ‘dottrina dello shock’”. I leader politici, avverte, potrebbero approfittare del fatto che “la politica tradizionale è in pausa, che il pubblico è stato colto di sorpresa dall’emergenza e che le proteste sono fuori questione”, per imporre misure che in “tempi normali” sarebbero impossibili e inaccettabili.

 

DATAVIRUS

Se i futures del petrolio a maggio crollano sotto zero, anche le prospettive di lungo periodo non sono rosee. Il comparto energetico mondiale soffre la recessione come e più degli altri, e per capire perché basta osservare il grafico qui in alto. L’Università di Oxford ha messo a punto un indice per misurare la forza delle misure di contenimento della pandemia messe in atto in più di cento paesi del mondo. L’indice varia da 0 a 100: più è in alto, più il lockdown è completo. Qui sopra abbiamo aggregato le misure nazionali, trovando la forza “media” delle misure nazionali. Insomma, cerchiamo di misurare come si comporta tutto il mondo. Come si nota, da quando il virus è sbarcato in Europa e poi via via nel resto dei continenti, il mondo si è chiuso a riccio. In poche settimane la progressione delle misure restrittive, prima molto lenta, è stata inarrestabile: si è passati da una risposta media mondiale intorno al 25/100 ai primi di marzo, a 80/100 prima della fine di aprile. E se studenti, lavoratori e pensionati devono restare a casa, e le frontiere internazionali vengono chiuse, è inevitabile che la domanda crolli. Crolla la domanda di energia per i trasporti, quella per far funzionare le fabbriche e quella per tenere aperti i negozi. Ma intanto chi può continua a pompare, in attesa che la prima ondata del contagio receda e inizi finalmente la tanto agognata “fase due”. (Elaborazione dati: Matteo Villa, ISPI)

Not logged in
x