16 Lug 2019

Greater Bay Area: una Silicon Valley cinese?

La “Greater Bay Area” è il programma della leadership cinese che mira a collegare le città di Hong Kong e Macao con nove città della provincia del Guangdong – comprese le megalopoli di Shenzhen e Guangzhou – in un unico centro economico e commerciale integrato. Nei progetti di Pechino, l’area – che ospita già circa […]

La “Greater Bay Area” è il programma della leadership cinese che mira a collegare le città di Hong Kong e Macao con nove città della provincia del Guangdong – comprese le megalopoli di Shenzhen e Guangzhou – in un unico centro economico e commerciale integrato. Nei progetti di Pechino, l’area – che ospita già circa 70 milioni di persone, produce circa il 37% delle esportazioni cinesi e il 12% del suo Pil – dovrebbe diventare entro il 2035 un distretto tecnologico in grado di competere con la Silicon Valley di San Francisco.

Il primo tassello del programma è stato posto nell’ottobre 2018, quando il presidente cinese Xi Jinping inaugurò ufficialmente il ponte più grande al mondo che collega Hong Kong a Macao e alla città cinese di Zhuhai.

Nonostante i capitoli contenuti nel piano di sviluppo per la “Greater Bay Area” siano estremamente vaghi, le principali direttive del programma si sviluppano soprattutto nel Guandong, la provincia con la maggiore vocazione verso l’estero di tutta la Cina, con un export pari a circa 650 miliardi di dollari nel 2018. L’economia della regione è guidata in larga misura da imprese private e include la maggior parte dei miliardari cinesi. Comprende i distretti industriali di Dongguan e Foshan, dove la maggior parte delle fabbriche del Guandong sono localizzate. In particolare, nel programma della “Greater Bay Area”, si prevede che Dongguan diventerà centro di punta per la robotica, mente Foshan rimarrà il cuore della manifattura cinese ma con un avanzamento della produzione attraverso l’implementazione di tecnologie innovative, tra cui l’intelligenza artificiale. Tra le altre città della provincia spicca, però, Shenzhen, già sede di diversi giganti tecnologici: dal produttore di droni DJI ai produttori di apparecchiature per le telecomunicazioni Huawei, ZTE e Tencent, azienda proprietaria dell’app WeChat. La città svolgerà il ruolo di hub tecnologico e di innovazione anche per la “Greater Bay Area”, nonché di zona economica speciale.

Grazie al suo status politico e alla legislazione speciale, rilevante sarà il ruolo di Hong Kong che nei piani di Pechino sarà sempre di più il principale centro finanziario e commerciale della Cina, specialmente per quanto riguarda le transazioni con l’estero.  Macao invece si potenzierà come polo turistico, attraendo non solo il turismo cinese ma sempre di più quello proveniente dal Sud Est asiatico, grazie anche alla fiorente industria del gioco d’azzardo.

Fondamentale per iniziare una nuova fase di sviluppo del programma sarà però la garanzia di libertà di movimento di persone, capitali e informazioni da e per l’area: condizioni di difficile implementazione a causa dello stretto controllo del presidente Xi Jinping sulla società e sull’economia cinese. Una più stretta integrazione economica, inoltre, potrebbe essere ulteriormente complicata da differenze regionali interne: la regione della “Greater Bay Area”, infatti, è oggi altamente diversificata in termini di sistemi doganali, legali e servizi pubblici e un coordinamento tra di essi sarà particolarmente impegnativo da attuare in tempi brevi.

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